Polvere e graffi per le opere di Beat Kuert in mostra a Venezia

da Il Giornale del Popolo, di Margherita Coldesina, 6 agosto 2007

Il movimento dust&scratches nasce nel 2005 con la fondazione dell'omonima società dust&scratches pictures and scenes per volontà del regista e produttore zurighese Beat Kuert. "Polvere e graffi" (dust&scratches) sono rispettivamente il clima e il viaggio, l'intenzione rinnovatrice e la memoria che rimane incisa sulla pelle. L'intento è di avvicinarsi alla materia artistica con un approccio libero, interdisciplinare, riservando risorse a chi desideri esprimere una visione originale del mondo. Il team opera nell'arte visiva, transitando senza soluzione di continuità dalla videoarte alla fotografia, dal cinema alla performance art. Senza porre confini alla libertà d'espressione, cercando forme di ibridazione artistica che possano coinvolgere ogni tipo di disciplina. Ogni evento celebra l'incontro di musica e fotografia, videoarte e performance art: le tracce dello spirito dust&scratches si riconoscono quindi in svariate manifestazioni artistiche. I ponti creati dall'approccio multidisciplinare gettano le basi per una crescita artistica di ampio respiro. L'ingombrante incontro con dust&scratches può avvenire a un concerto rock, a un festival cinematografico o tra "i lavori in corso" di un cantiere.

Acceso e ormai stabilito un dialogo con il territorio natale, il movimento si sta orientando verso nuove proposte che giungono dall'Italia, un esempio su tutti sono le recenti mostre nell'ambito della Biennale internazionale Arte Venezia. Un evento che ha suscitato interesse e dissapori, data la natura fortemente provocatoria della performance (presentata in Piazza San Marco, NdR) che l'inaugurava, sorta di rivisitazione moderna della figlia di Erode Filippo ed Erodiade denominata SO LO ME. Protagoniste quattro donne vestite di creta che si calavano nei panni di "donne carnivore", ovvero inscenavano il paradosso scaturito dalla figura della donna- quale era intesa negli anni Cinquanta- e l'alienazione cui l'odierna società costringe. Quasi un manifesto contrasessuale. Un urlo di eterna fame e al contempo desiderio di ribalta. E' così che Kuert accoglie le intuizioni per miscelarle ad altre- straniere- e ciò non fa che arricchire il già vasto suo vasto repertorio.